Termoform

La tecnica

Immagine di una tartaruga in termoform.La tecnologia si basa sulla deformazione, per calore, di un foglio in materiale plastico termoformabile (che può essere opaco o trasparente, più o meno spesso).
Il foglio piano viene posto su una matrice rigida di materiale vario sufficientemente resistente al calore – ad esempio cartone, legno, metallo, resina o altro – su cui è stato realizzato in positivo o in negativo il rilievo che si vuole riprodurre. A questo punto la plastica subisce un adeguato riscaldamento per favorirne la deformazione a contatto con la matrice, alla quale aderisce provocando del vuoto sotto al foglio stesso. Il foglio, una volta raffreddato, mantiene il rilievo.

Attrezzature e professionalità

Fotografie di una macchina per il termoform e di alcune matrici. A seconda del numero di copie che si vogliono produrre si può scegliere il materiale appropriato per la matrice e differenti tecniche di produzione.
Le matrici possono essere realizzate con materiali e tecniche varie, dalle più artigianali, costituite con un collage di materiali “poveri”, fino a quelle realizzate con fresatrici computerizzate di grande precisione che sottintendono competenze specifiche. Per rispondere alle esigenze di tirature limitate sono disponibili apparecchi semplici e relativamente economici, mentre per le tirature in quantità considerevoli sono disponibili grandi macchinari automatici e costosi che richiedono personale specializzato. Data la varietà delle attrezzature utilizzabili, i costi d’impianto e di produzione possono essere molto diversi a seconda dei casi.

Altezza del rilievo

Il Termoform offre inoltre la possibilità di ottenere rilievi d’altezze varie all’interno della stessa immagine: da O,5 millimetri fino a qualche centimetro.

Precisione del tratto

Particolare di una mappa tattile.La plastica offre buoni livelli di risoluzione, tanto migliori quanto più precisi e sofisticati sono i procedimenti di produzione soprattutto della matrice. Il Termoform non consente di riprodurre profili ad angolo vivo ma gli spigoli sono sempre leggermente arrotondati.
Inoltre, nel caso di rilievi molto pronunciati, la plastica tende a schiacciarsi e deformarsi sotto le dita perdendo in leggibilità. Per questo motivo in alcuni casi si cerca di sopperire a questo inconveniente riempiendo il retro del bassorilievo con polistirolo espanso o materiali simili. Pregio di questa tecnica è invece la possibilità di ottenere differenti texture e finiture superficiali (tipico è l’effetto carta vetrata).

Modi d’uso

Fotografie di alcune schede didattiche.Questa tecnica non è adatta ad un uso in esterno data la limitata capacità del rilievo di resistere all’usura, agli agenti atmosferici e agli atti di vandalismo (è facilmente perforabile ed infiammabile). Può invece essere usata per creare mappe poste all’interno d’edifici, controllandone periodicamente lo stato d’usura, o essere utilizzata per creare piccole mappe da distribuire all’utente. È una tecnica usata soprattutto per produrre tavole didattiche di storia dell’arte, geografia e scienze naturali, o tavole tattili da porre all’interno di libri. Pubblicazioni con molte illustrazioni possono però risultare voluminose.

Uso di colori

Scheda didattica di un abecedario.Con il termoform vengono generalmente prodotti rilievi su supporto bianco o comunque monocromatico. Solo procedimenti di tipo industriale consentono di associare al rilievo anche il colore, stampando direttamente sulla plastica. L’esiguità delle tirature necessarie per soddisfare le esigenze tiflodidattiche spesso non rende conveniente l’adozione di tali procedimenti. Per questo motivo, quando è necessaria l’aggiunta del colore ad alcune tavole a rilievo, queste vengono solitamente colorate a mano una per una.
In alternativa è possibile realizzare il disegno tattile sovrapponendo il rilievo in plastica trasparente ad una stampa del disegno in bianco e nero o a colori. Si possono così realizzare facilmente ed in modo economico mappe, pannelli o pubblicazioni, leggibili allo stesso tempo da ciechi, ipovedenti e vedenti. Il foglio stampato a colori potrà riportare immagini, scritte e indicazioni funzionali a vedenti e ipovedenti, mentre sul foglio trasparente potranno essere riportate le informazioni in braille per i ciechi e il disegno opportunamente rivisto per l’esplorazione tattile. Difetto di questa soluzione sta proprio nell’uso di un materiale plastico, che se da un lato offre tutte le possibilità e i vantaggi appena descritti, dall’altro crea numerosi problemi dovuti ai riflessi che rendono difficile la lettura da parte di vedenti e ipovedenti. Inoltre le parti a rilievo potrebbero interferire con la lettura del testo sottostante. È bene evitare dunque che al testo stampato venga sovrapposto il braille.

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